"Un'assistenza tempestiva in condizioni di particolari gravità non può essere fondata su scelte e modalità organizzative che puntano soltanto a 'recuperi contabili' di costi"
Un tavolo di confronto al ministero della Salute sul tema dei mezzi di soccorso con medici e infermieri a bordo. A chiederlo è il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici) Filippo Anelli, che ha preso carta e penna e scritto una lettera al ministro della Salute Giulia Grillo. Anelli si è anche rivolto al presidente di Federconsumatori Emilio Viafora, auspicando di "unire gli sforzi a tutela della salute dei cittadini pazienti, garantendo assistenza appropriata, tempestiva, competente con mezzi di soccorso che prevedano a bordo medici e infermieri ciascuno per le rispettive competenze".
Un' assistenza "tempestiva in condizioni di particolari gravità non può essere fondata su scelte e modalità organizzative che puntano soltanto a 'recuperi contabili' di costi", scrive Anelli al ministro, "bensì passa attraverso il riconoscimento delle competenze delle diverse professioni sanitarie impegnate sul territorio che assicurano l' ottimizzazione dei risultati. In primis, significa assicurare l' intervento dei medici responsabili del soccorso in coordinamento con l' opera degli infermieri autorizzati all' esecuzione di specifici atti. Significa in buona sostanza garantire un soccorso adeguato in termini di prestazioni, tempistica e appropriatezza. Non è accettabile, e i cittadini non potranno che concordare, che si considerino mezzi di soccorso demedicalizzati alla stessa stregua dei mezzi di soccorso avanzati con medici e infermieri". Il mezzo di soccorso avanzato è da intendersi per la Fnomceo "con medico e infermiere insieme; professionisti che grazie alle loro competenze complementari assicurano la qualità dell' assistenza e garantiscono una reale continuità di performance ospedale/territorio. Il calcolo numerico volto a stimare il fabbisogno sanitario regionale - continua Anelli - dovrà basarsi su questo punto di partenza".
Non solo: "È necessario, pure in presenza del numero unico 112, prevedere la possibilità di utilizzo del 118, al fine di garantire l' ottimizzazione della interlocuzione tra cittadino e soccorritori evitando intermediazioni che in contesti di emergenza possono essere fatali", conclude Fnomceo chiedendo al ministro un tavolo per esaminare queste procedure.
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